Nevernight – Mai dimenticare

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“Ho rinunciato a tutto. A qualunque possibilità avessi di essere felice. Ogni cambio, mi immagino la tua faccia e tutto ciò che ti avrei detto per farti sapere quanto ti odio. È tutto ciò che sono, ormai. È tutto ciò che resta dentro di me.”

Questa è la storia di una ragazza che ha perso tutto. Una ragazza che ha conosciuto la morte nel modo peggiore possibile. Una ragazza che, quando pensava che sarebbe giunta la sua ora, è stata salvata da un demone, un passeggero, una creatura fatta di ombre, senza nome né forma, ma che con lei assume le sembianze di un gatto e acquisisce il nome di Messer Cortese.

Mia Corvere, dalla carnagione pallida, i capelli corvini e gli occhi penetranti, ha giurato di vendicare la sua familia. Volta le spalle al credo del Padre della Luce, Aa e giura di radere al suolo Godsgrave, la città di ponti e ossa che ricorda nell’aspetto la Venezia rinascimentale e l’antica Roma nel sistema politico.

Addestrata da uno shahiid, per poter compiere la sua vendetta, diventa una discepola della Chiesa Rossa, organizzazione di sicari devoti a Niah, la Madre della Notte, la Signora dell’omicidio benedetto. Qui imparerà a rubare, ad ammaliare, a combattere e a creare veleni. Conoscerà l’amicizia e l’amore, il sospetto e il tradimento. La sua moralità verrà messa alla prova, sarà costretta a decidere se diventare una spietata assassina, una Lama, o conservare un briciolo di umanità.

Con un linguaggio irriverente, ironico e volgare, Jay Kristoff crea una protagonista eccezionale e vera: è una persona estremamente complessa, pronta a eliminare qualsiasi ostacolo le si pari davanti, ma anche attanagliata dai dubbi e dai ripensamenti.

Le vicende di Mia vengono raccontate da un narratore enigmatico che si rivolge direttamente al lettore, mettendolo nella condizione che questa è una storia cruda e spietata. Niente favole, niente lieto fine. Non vi affezionate troppo ai personaggi, perché Kristoff è pronto a farli fuori come niente fosse.

Le famose note a piè pagina, sono state considerate da molti lettori come il tasto dolente del libro. Effettivamente alcune di esse possono spezzare il ritmo della narrazione, ma sono il pretesto da parte di Kristoff di delineare in modo approfondito il mondo di Itreya, il sistema politico, le curiosità su personaggi storici, le storie e le leggende che ruotano attorno alle divinità e alla nascita di Godsgrave. Le note sono estremamente importanti: molte di esse celano indizi cruciali per la comprensione della storia e per riflettere sui possibili risvolti dei libri successivi.

La trilogia di Nevernight è stata una scoperta incredibile e non sarebbe stata la stessa cosa senza le belle persone del gdl #gliamicidimessercortese 🖤

Alla prossima,

Belle